Arrivano le belle giornate e mentre ancora il governo non si è formato, ci si interessa di posti di mare, giri in barca e, perché no, anche di come poter un giorno potersi mettere al timone di una piccola imbarcazione.
Mentre ti chiedi cosa sia necessario, ti imbarchi nella lettura dei requisiti e ti imbatti nelle disposizioni di legge per acquisire la patente nautica. In particolare i requisiti morali del Regolamento al codice della nautica.
L’articolo 37 chiaramente spiega che “Non possono ottenere la patente (e se l’hanno vien loro revocata) coloro che siano stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, o che sono stati condannati a una pena superiore a tre anni e ad altre condizioni previste dall’art. 37 del regolamento al codice della nautica”.
E ti viene in mente lui.
Si proprio lui.
Quel signore sull’ottantina che in base alla “sentenza emessa il 26.10.2012 dal Tribunale di Milano nel processo sulle frodi fiscali per 368 milioni di dollari perpetrate per anni da B. facendo acquistare da Mediaset diritti cinematografici dalle major Usa a prezzi gonfiati tramite sue società offshore.
Sentenza che condannò il Caimano a 4 anni di reclusione per le frodi (7,3 milioni di euro) sopravvissute alla prescrizione, da lui stesso dimezzata – a processo in corso – con la legge ex Cirielli.” (fonte: Editoriale di M. Travaglio su Il Fatto Quotidiano del 14 Aprile 2018, dal titolo “Voce del verbo delinquere”)
Che in pratica non potrebbe sedere in parlamento fino al 2019.
Che non potrebbe avere la patente nautica.
Ma che Salvini continua a dire debba essere della partita di un contratto di governo alla tedesca con il Movimento 5 Stelle.
Nonostante la sentenza di oggi sul processo Trattativa Stato-Mafia. Sentenza che vede Dell’Utri condannato a 12 anni (fonti: Ansa.it, Reuters, Il Fatto Quotidiano.it e tutto il cucuzzaro).
Dell’Utri.
Uno dei fondatori di Forza Italia.
A questo punto viene da chiedersi perché Salvini non riesca a staccarsi da Forza Italia. Cosa lo tiene legato, quale patto o quale leva ha B. sul carroccio?
Credo che non ci sia dato sapere quale sia questo legame così forte che gli impedisce di staccarsi e fare un governo con il M5S.
Nel frattempo, tutto il paese resta in attesa del prossimo passo del Presidente della Repubblica. Se vi saranno altri mandati esplorativi. In che direzione e coinvolgengo quali attori.
Si parla del Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, incaricato di verificare un possibile governo Pd-M5S. Qualora questo andasse male, ci sarebbe un terzo mandato esplorativo con una persona esterna ai partiti.
Come già predetto nel post-elezioni e condiviso su queste pagine a inizio di Aprile, sono dell’idea che si finirà per fare un governo di centrodestra e Pd, dove la Lega aiuterà il formarsi salvo poi defilarsi per fare una finta opposizione. Così come fece Forza Italia con il governo Gentiloni.
Così come allora, mi auguro di sbagliare.
Mi auguro si venga fuori dalla stagnazione e la parte sana del Pd si faccia coinvolgere dal M5s in un governo alla tedesca, su punti, temi e tempistica chiari per portare importanti innovazioni per il paese.
Diffido fortemente dalla nascita di un governo Lega-M5S. È il meno probabile. Ed è oramai ancor meno credibile una Lega capace di staccarsi da FI.
20 Aprile 2018
Antonio Solazzo
(ndr. L’immagine dell’articolo è la prima pagina de “La Padania” del 13 Giugno 1998)