Il Gattino Salentino – Andrea Corina

In una normale giornata d’estate, un ragazzino di otto anni è pronto per partire insieme ai suoi genitori in vacanza. La destinazione è Lecce precisamente Maglie. Si parte da Zurigo, la città in cui è nato e vive il ragazzino. Durante le lunghe 14 ore di viaggio, il

ragazzino cade nel sonno più profondo e si sveglia solamente a destinazione raggiunta.

Dopo l’arrivo, la famiglia va subito a trovare i nonni e visto che è domenica un pranzo in famiglia non sarebbe male. La nonna apre la porta, molto sorpresa dall’arrivo,  e abbraccia tutti  in modo caloroso e subito  prepara un bel pranzo.

Il ragazzino incomincia ad   annoiarsi  un po’ e allora decide di farsi una passeggiata nel giardino della casa, dove  prende a calci una piccola pietra, fino a che all’improvviso sente un fruscio dietro un cespuglio. Incuriosito e in cerca di avventure, si avvicina e sente un verso, un miagolio. È un gattino piccolino che sbuca dal cespuglio. Il ragazzino legge negli occhi del gattino che è molto impaurito, allora incomincia ad accarezzarlo. Ma dopo un po’ di tempo viene chiamato dai genitori per andare a riposarsi.

Passano alcuni giorni e la famiglia viene invitata di nuovo a pranzo dai nonni. Il ragazzino spera di ritrovare di nuovo quel gattino. Arrivati, corre subito in giardino. La madre l’osserva un po’ sorpresa,  ma non ci pensa più di tanto. Il gattino era ancora lì che  si aggirava  dietro la siepe. Probabilmente non aveva  un padrone. Durante il pranzo il ragazzino  decide di metterlo sotto il maglione e portarlo a casa sua di nascosto.

 

Appena arrivati a casa, corre nella sua camera. La madre però sorpresa dall’agitazione del figlio,  lo segue e si  affaccia alla porta della camera, dove vede come il ragazzino  dà  dei biscottini al piccolo gattino, che li magia molto  volentieri. Rimane incredula, non sa come reagire. Entra in camera e vuole delle spiegazioni. Il ragazzo sorpreso, le spiega la situazione e  la madre commossa dalle parole del figlio si sente costretta ad accettare quel povero gattino senza casa e senza famiglia. Cosi quando il ragazzino tornò a Zurigo,  trattò il gattino come un fratellino e si prese cura di lui. E così visse felice con il suo gattino Salentino.

 

Con questa storiella, vorrei dire che secondo me è sbagliato abbandonare gli animali, soprattutto i più giovani che hanno poca esperienza ad affrontare le difficoltà della natura. A questo punto se si devono abbandonare,  è meglio non prenderli o comprarli se non si è poi  in grado di mantenerli.